sabato 7 giugno 2008

La mia sul saggio della Scuola Danza Mantra di Rimini


Bon. Dopo qualche giornata a pensare ad altro e a riprendersi dalle fatiche, penso sia venuto il momento per me di mettere giù i miei pensieri sullo spettacolo di fine anno del Mantra di Rimini. Siete pronti ad entrare in un viaggio di "dietro le quinte"?

Cominciamo dall'inizio. Quest'anno, andati in scena il 4 giugno, abbiamo creato uno spettacolo, "Tutti pazzi per Alice" cercando di creare qualcosa che potesse riprendere il successo di "Cluedo", ossia la storia del saggio dell'anno scorso.

Da parte mia ho inserito il "metodo" nella creazione di uno spettacolo, da fare come si deve, con i suoi passaggi fondamentali. Una sceneggiatura, una scenografia, una costruzione coerente, la messa in scena, ecc...

Per quanto riguarda lo svolgimento a teatro è filato liscio come l'olio e questa è la dimostrazione che il lavoro di preparazione ha funzionato. Mi riferisco alla parte di "Alice". Nella prima parte ci sono stati dei problemi di tempi. Aldilà dei problemi tecnici che non si possono prevedere (il cd non partiva ed era stato provato più volte alle prove, con tanto di controllo finale pre spettacolo di sicurezza), ci sono stati dei tempi morti notevoli.

Ma per quanto riguarda "Alice", altre sono le cose che non sono andate bene. Prima di tutto: il problema scenografie. Il nostro budget non è stratosferico. Abbiamo anche molte spese fisse, che crescono di anno in anno (un sentito "grazie di niente" alla gestione del Teatro Novelli). Per questo motivo ho cercato di realizzare le scenografie "a costo zero", escludendo ovviamente i materiali.

Purtroppo, come spesso accade in questo ambiente, scegliere la strada economica non funziona. Mi sono così ritrovato a pochi giorni dall'andare in scena senza più un supporto scenografico. Allora ho portato dentro il progetto il famoso "Piano B", ossia Stefano Piergiovanni, un amico che lavora con le scenografie da vent'anni. Con il suo supporto siamo riusciti a creare parte del "fumetto" che volevamo in scena per Alice. I tempi strettissimi ci hanno costretti a lavorare in semplicità e in continua semplificazione.

Il risultato è stato accettabile, ma lontano dall'idea di partenza. Amen. Abbiamo comunque fatto qualcosa di decente con tempo zero. L'anno prossimo andrà molto diversamente.

Il secondo grosso problema è venuto fuori dal ritmo dello spettacolo, dato dal troppo stacco tra le coreografie e le scene. Anche questa è una cosa che si può facilmente correggere l'anno prossimo. Mentre l'anno scorso il "bisogno coreografico" delle mie colleghe si era ben esaurito durante il fiume di coreografie della prima parte dello spettacolo, quest'anno hanno riversato le necessità creative nei pezzi di Alice. Ne è risultato un calderone eterogeneo, a differenza di "Cluedo" dove invece tutto era molto ben legato.

Voglio dire "bravi" a tutti quanti, soprattutto al mio gruppo dei Mad Killers, che anche se mi hanno fatto IMPAZZIRE sono stati bravi!

Ho già due idee toste per l'anno prossimo... qualcosa di grosso... ma si vedrà...

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